La signorina Equivoco
È una figura enigmatica, sospesa tra sogno e realtà, che abita un mondo tutto suo. Porta con sé l'ambiguità affascinante delle cose che non si spiegano, ma si sentono. Non appartiene a un tempo preciso: è antica come una fiaba e fresca come una foglia appena caduta.
Il suo volto è chiuso, non per timidezza, ma per scelta: parla il linguaggio del silenzio. Gli occhi chiusi non nascondono, piuttosto proteggono. Guarda dentro, non fuori. E in quel dentro succede di tutto: danzano i ricordi, germogliano pensieri ramificati, sbocciano le parole che non ha mai detto.
Il cappello è teatrale, un po' ironico: forse lo indossa per tenere a bada le proprie idee, che tendono a crescere incontrollate. La fascia rossa? Una carezza di audacia tra tutto quel verde quieto.
Le foglie, che la circondano come una corona disordinata, non sono solo decorazione: sono la sua voce. Parlano per lei, sussurrano piccoli messaggi agli attenti. Alcune si attorcigliano al collo, come fossero pensieri da cui non riesce a liberarsi. Altre fioriscono spontanee: idee, intuizioni, forse emozioni che non ha mai avuto il coraggio di dire ad alta voce.
La Signorina Equivoco è la rappresentazione poetica dell'essere sfuggenti ma profondi, eleganti ma selvatici, radicati nel presente ma eternamente in viaggio tra ciò che siamo e ciò che ci immaginiamo.
-Tecnica: Acrilico e acquerello su carta da 300g/mq
-Dimensioni:30x42 cm
-Firma: presente sul fronte
-Certificato di autenticita incluso
-Opera unica, anno di esecuzione 2025